abete, Ø 30 x 30 cm
Avrei potuto chiamare questa scultura ironicamente « Uno per tutti e tutti per uno ! » come il motto dei 3 moschettieri…
Al contrario, ho voluto presentare la loro crescita nella coesione, come il rifiuto vitale di una disgregazione portando al caos.
Aggiungo qualche note scritte durante il lavoro (2002):
« solidarietà » , Uno per tutti e tutti per uno ! fa sorridere ma è esattamente il concetto: Un gruppo e poi, un agire di concerto.
Stabilire un ritmo... e una serie di combinazioni cementa il raddrizzarsi dell'uno con l'appoggio di tutti
II montaggio mi permette di mostrare anche gli elementi da soli. E’ importante. Nel corso del lavoro, scoprirli per la prima volta nella loro integralità, quando si staccano gli uni dagli altri, è sempre per me una sorpresa e un' emozione.
Vederli dapprima stretti nel tronco, poi da soli dunque e infine vederli coinvolti nelle loro relazioni con l’altro o gli altri, sono tre visioni distinte e necessarie che soltanto il montaggio può rivelare simultaneamente.
Per molte delle mie sculture, vederne solo lo sviluppo finale, è come leggere una poesia in lingua straniera, Si può apprezzarne la musica ma non la si capisce. Quando espongo una scultura, ho l’impressione di parlare « arabo ». E' una sensazione estremamente frustrante. In effetti la scultura spesso non lascia intuire il suo passato.
Certamente, l’ »aspetto finale » è quello al quale ho mirato e mi soddisfa come accordo raggiunto, ma si trattava di una storia e l'ultimo capitolo non può bastare.
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